Riserva Taurinorum Vermouth di Torino Superiore Tosti1820
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Riserva Taurinorum. Ph Laura Gobbi |
La storia di Tosti1820 è una storia che viene scritta da più di due secoli.
500 sono i
conferitori delle uve che coltivano con passione 650 ettari di vigneti con una
media di poco più di un ettaro di terreno per famiglia di uve raccolte a mano.
Ogni anno, il momento magico della vendemmia unisce i conferitori all’azienda
con lo scambio di 14 milioni di grappoli d’uva selezionati e consegnati a
Tosti1820.
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#vermouthditorinomonamout Tosti1820 Ph Laura Gobbi |
Ci troviamo
a Canelli, patrimonio Unesco, zona vocata al Moscato DOCG, dove l’azienda
Tosti1820 è guidata da ben sette generazioni dalla famiglia Bosca.
Tosti1820,
famosa nel mondo per la sua gamma di vini e spumanti, è l’unica azienda ad
avere una bottiglia con “l’ombelico”, segno distintivo che la rede
inequivocabilmente riconoscibile e originale.
Facile pensare a Tosti1820 e sorridere legandolo istantaneamente ad un momento di festa.
Le bollicine Tosti1820 da sempre sono simbolo
di leggerezza, allegria e gioia
condivisa.
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L'unica bottiglia con l'ombelico. Ph Tosti1820 |
Anche il Vermouth di Torino ha percorso la storia di Tosti1820.
Le mode, i gusti, i
mercati hanno condizionato la produzione degli ultimi decenni, fino ad
abbandonarla per poi essere ripresa con orgoglio e vigore nel presente.
La storia
del Vermouth in casa Tosti parte da molto lontano e risale a quando, nella
prima metà dell’800, la famiglia Bosca iniziò a collaborare con l’allora
erborista speziale. Seguendo un’antica ricetta venne prodotto un vino
aromatizzato partendo dal vino moscato e aggiungendo più di 30 diverse preziose
spezie: fu ottenuto così un elisir unico e speciale, che venne tramandato di
generazione in generazione.
Da quel cassetto dei ricordi viene fuori un vecchio quaderno con ricette, formule, pozioni della famiglia Bosca, vengono affidate alle sapienti mani di Alberto Alciati, enologo, chef de cave e alchimista, che dal 2011 entra in Tosti1820.
Qui Alciati, può dare libero sfogo alla sua visione di felicità liquida,
sostenuto dai Bosca e da una squadra coinvolgente e straordinaria dove qualità,
territorio e tradizione sono sempre valori in primo piano.
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Alta Langa Giulio I Ph Tosti1820 |
Alciati affina la sua expertise sulle bollicine e sul metodo classico dando vita all’eccellente produzione di Alta Langa DOCG Giulio I, di cui mi sento di consigliare l’Alta Langa Riserva Giulio I del 2009.
Non aggiungo altro su questa Alta Langa, perché le parole sono inutili.
Per me ne vale solo una:
sublime.
“Di Riserva Taurinorum Vermouth di Torino Superiore Tosti1820 produciamo solo 5000 bottiglie.
La particolarità del nostro vermouth sta nella lavorazione delle erbe, dei fiori e delle radici.
Ognuna di queste ha caratteristiche ben precise ed è proprio per questo motivo, per esaltarne le peculiarità, andiamo a lavorale una per una.
Un passaggio fondamentale- sottolinea Alberto- che ci
distingue e che rende il nostro vermouth unico nel suo genere per equilibrio,
armonia e persistenza, dove l’ingrediente base, il nostro Moscato DOCG,
adeguatamente affinato, esalta la struttura portante del Vermouth e la nota
floreale.”
Una ad una.
Una lavorazione artigianale.
Seguendo l’inclinazione di ogni essenza.
Cura, dedizione e rispetto per l’identità.
Poi, il momento magico, far confluire
questo patrimonio di diversità che insieme creano quel percorso universale tra
tempo e spazio.
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Vermouth Riserva Taurinorum in abbinamento a un Roccaverano Ph Laura Gobbi |
Da meditazione, a fine cena, liscio, magari con un pezzettino di cioccolato fondete. Seguendo il consiglio di Alberto l’ho abbinato ad una toma di Roccaverano stagionata: audace, fiero, strutturato.
Un legame col territorio
indissolubile esaltato dai profumi, dalle note amaricanti, dal sapore che si
crea al palato e dalla sua persistenza.
A casa
Tosti1820 si aprono in continuazione piccoli forzieri ricchi di estro e poesia.
“Rachele
Torlasco Bosca, la mamma del nostro presidente- Giovanni Bosca-, era una donna
straordinaria, affascinata dalle erbe, che attribuiva loro, grande potere
salutistico. Siamo vicino a Nizza Monferrato, patria del Cardo Gobbo, presidio
Slow Food, utilizzarlo era quasi un atto dovuto.”
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Cardamaro. Ph Tosti1820 |
Infatti, si racconta che:
Nel corso
degli anni successivi gli erboristi della casa hanno affinato la ricetta,
integrandola con l’aggiunta costante di erbe officinali e con l’intento di
trovare la ricetta ideale. La formula definitiva fu definita quando si scoprì
che il cardo gobbo, gli altri cardi e le erbe officinali, dosate sapientemente
attraverso una segreta ricetta, trovavano il miglior compendio tra di loro con
un processo di infusione a base di vino: è nato così il Cardamaro, l’Amaro
Wine, l’unico amaro a base di cardo.”
Qui, l'intervista ad Alberto Alciati
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