Il Bollitore-Marzo




 

Sopralluoghi, aperture, incontri, cantieri, nuove energie che, nonostante tutto, riescono a trovare una crepa in questa crosta che ci portiamo dietro da un anno e, a fuoriuscire.

Portofino

Era un anno che non vedevo il mare poi, visto dall’alto dello Splendido, è ancora più bello.

Il mio Lago di Garda, è una sospensione di tempo e luogo, anche quando c’è un po’ di foschia. 

Nuovi progetti e nuove sinergie. 

Per ora tutto top secret.


Splendido Portofino

Continua la mia formazione come tecnico del marketing con il gruppo di Finis-terrae ma, giusto perché non mi basta complicarmi la vita, marzo è stato anche il mese in cui ho seguito un corso organizzato dalla Camera di Commercio di Alessandria ed Asti sulle start up d'impresa. Intenso, efficace ed utile per rivedere alcuni punti sul funnel e sui nuovi modelli di business.

Opera, ingegno e creatività


A febbraio, approfittando dei ristoranti aperti, ho potuto gustare due cucine differenti, entrambe con un'identità ben delineata. Le mie recensioni sono uscite su The cube Magazine. Due piacevoli scoperte: Opera, ingegno e creatività, con lo chef Stefano Sforza e 810, una storia di coraggio, famiglia e tutta al femminile con le due sorelle Annalisa e Veronica Magri che da Napoli hanno deciso di sfidare le leggi del caso e hanno iniziato, con determinazione e calore, la loro avventura a Sannazzaro de’ Burgondi, sostenute ed affiancate dallo chef Rigels Tepshi . Ah, il suo nome in albanese vuol dire stella...nomina sunt omina.


 

“Quello che semini, raccogli” 

un detto popolare che mi piace molto e che è un po’ una regola di vita che cerco di applicare, sperando in un raccolto abbondante. 

A questo, aggiungo quello di Ivan, street artist, che scrive:

  “Che semina al vento, farà fiorire il cielo”.  

Ecco, anche questo mi piace assai.

Quindi un cielo di marzo che si trasforma in un prato fiorito. Ho seminato tanto ed ho raccolto. Febbraio, per quel che si è potuto, lavorando nell’incertezza, mi ha permesso di organizzare un paio di incontri con dei giornalisti per un cliente, il mio prato fiorito è D di Repubblica, Il Giornale, L’Officiale, Food&Travel Italia, il Corriere, I sapori del Piemonte, Mangia&Bevi, So Wine So Food solo per citarne alcune. 

Si procede a passo spedito: chi vede l’ostacolo è perché ha perso di vista l’obiettivo.

Indira Fassioni-La neve tra le dita

“…e soprattutto non c’era volta in cui non le chiedesse se avesse mangiato. 

E lei, trovava “hai mangiato?” la frase d’amore più intima e vera

Per la rubrica, “Un tè con la regina”, marzo è stato il momento della presentazione del libro di Indira Fassioni “Laneve tra le dita”. Un momento importante condiviso con ospiti e pubblico alla scoperta dell’amore tra Sefora e Patric.  Con noi Daniela Ferrando, editor, Paolo Orlandi, illustratore e artista, Fabio Borrega, produttore vino e Matteo Cunsolo; maestro panificatore. “La neve tra le dita” è anche un progetto del cuore. Parte del ricavato verrà devoluto per la lotta contro i tumori. Tutte le info qui.

 

Profumo di primavera, le giornate si allungano e qualcosa di nuovo sta nascendo. 

Nuovi progetti, nuovi percorsi, nuove energie che si muovono.

“Le cose accadono e ti cambiano, l’unica cosa che puoi decidere è se ti cambieranno in peggio o in meglio”.

Questo è il mantra dello chef Davide Rangoni*, e nessuno meglio di lui, può spiegare cosa significhi vedere il mondo con occhi nuovi.

Un bimbo appena nato tra le braccia, la conferma come chef resident del Dolomieu di Madonna di Campiglio e da quest’anno anche chef del ristorante Sulphur, di Torri del Benaco, di prossima apertura, una rivoluzione dietro l’altra, a ritmo incalzante. 

Cammineremo insieme per un anno

Felice di poter lavorare con lui e far parte della sua squadra.

#vermouthmonamour

Quando dicono che la passione fa la differenza. È vero. Vivo di passioni. Una di queste è il Vermouth.

 “Vermouth di Torino mon amour”.

Una dichiarazione d’amore al vino aromatico più famoso al mondo. Un ossequioso inchino al vino liquoroso, che più di tutti, è stato protagonista della rivoluzione sociale, economica e culturale del nostro Paese. Un'eccellenza tutta italiana, tutta sabauda.

Nasce così, semplicemente, dalla passione, “Vermouth di Torino mon amour”. 

Inciampo spesso in storie di straordinaria bellezza, un po’ per lavoro, un po’ per curiosità, un po’ per destino. Mi piace essere sedotta da racconti di eroici pionieri e di conquiste. Mi piace, sentendomi investita di un dovere morale, raccontarle ad altri. 

Dalla bellezza si genera ricchezza. 

Incontrare FulvioPiccinino, che non ha bisogno di presentazioni è stato folgorante. Ho partecipato ad una sessione di Esperienza Vermouth e da lì, ho scoperto la straordinarietà del Vermouth ( qui il mio post) Non un vino, non un liquore ma magia alchemica di cultura, sapere, arte e genialità. 

“Vermouth di Torino mon amour”.

Dieci interviste, 10 produttori, 10 storie emozionanti del vino aromatico più conosciuto al mondo, rese ancora più importanti dalla collaborazione che ne è nata col Consorzio delVermouth di Torino, che ringrazio per avermi dato la possibilità di rendere questo format, sempre più accattivante.

Vermouth di Torino mon amour è stato tenuto a battesimo da Fulvio Piccinino, il mio mentore, il secondo appuntamento ha visto come protagonista il Vermouth Don Guglielmo con Giorgio Gnavi, qui potete rivedere l'intervista.

“Vermouth di Torino mon amour”, fedele alla sua natura conviviale, vuole essere un salotto d’antan.  Immaginando luci soffuse, note che arrivano da lontano, profumi di erbe aromatiche che avvolgono gli ospiti, un angolo virtuale, intimo e raccolto, per rilassarsi e chiacchierare in compagnia di vecchi e nuovi amici, tutti ammaliati dal fascino di un bicchiere di Vermouth di Torino. Ed è subito mon amour.
















 

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