Una tazza di tè e sei una regina



Per chi mi consce bene, sa che consumo ininterrottamente litri e litri di tea.
Per me il tè è sacro. Non c'è un'ora del tè ma un tè per ogni ora.
C'è un angolo della mia cucina dove ci sono barattoli, tazze, filtri e tè che vengono da ogni dove. Molti regali, altri, la curiosità di scoprire nuove storie.
Sorseggiare una tazza di tè, è come partire per un viaggio attraverso il tempo e alla scoperta di terre lontane.
Adoro il tè Africano.
Non riesco più a bere l'earl Gray, anche se il suo profumo mi porta indietro nel tempo; una scatola beige di latta, un filtro a forma di uovo, e la torta della zia Milena.
Il tè è seduzione.
Un linguaggio. Unica bevanda che prevede un cerimoniale.
Un rito di iniziazione alla vita..


"Una semplice tazza di tè può diventare un’esperienza di grande bellezza se te la sai godere, un’esperienza straordinaria. Goditela con profonda reverenza. Trasforma la preparazione del tè in una cerimonia: ascolta il suono dell’acqua che va in ebollizione, poi versa il tè… sentine l’aroma e la fragranza; infine gustalo e senti la gioia di quell'istante. In questo momento stai bevendo il tè. Sentiti riconoscente! E non pensare al futuro: il momento seguente baderà a se stesso". Osho


C'è un luogo a Milano che raccoglie e svela i segreti di ogni qualità di tè.
Chà tea atelier è la "bottega" dove Gabriella Lombardi, prima sommelier italiana, crea la magia di questa millenaria bevanda, con lei e i suoi tè, ci si riconnette al nostro centro e si scopre il soffio della poesia che c'è dentro di noi.

Come si arriva a essere la prima tea-sommelier italiana attraverso?
Nel 2015 sono diventata la prima Tea Sommelier professionista in Europa, certificata dalla Tea and Herbal Association of Canada.
Il corso di formazione professionale TAC Tea Sommelier è proposto con successo da anni nei college canadesi e online. Ho acquisito nel tempo una grande reputazione a livello internazionale e oggi, la Certificazione TAC Tea Sommelier è riconosciuta come una delle migliori a livello mondiale.
Successivamente sono diventata responsabile didattico di Protea Academy per i corsi TAC Tea Sommelier in italiano, in partnership con la Tea and Herbal Association of Canada.



Che cosa ti ha attratto o cosa ti ha fatto scattare la molla e decidere di dedicarti solo al tea?
Ho lavorato come pubblicitaria in numerose agenzie italiane di prestigio, per poi decidere nel 2010 di cambiare vita e realizzare il mio sogno, aprendo Chà Tea Atelier, il primo negozio a Milano con una sala da tè specializzato nella vendita e degustazione di tè pregiati.
La passione per il tè è nata durante gli anni dell’università vissuti in Spagna, a Granada.
In Andalucia sono vive le tradizioni della cultura araba, tra cui il rito del tè che ho subito fatto mio.
Quali sono i tuoi tea preferiti?
Quelli buoni! Per ogni famiglia di tè ho i miei preferiti. 
Ma in generale prediligo:
i verdi, sia cinesi che giapponesi, non inizio la mia giornata senza il Matcha;
i raccolti primaverili dal Darjeeling, dal Sikkim e dal Nepal;
tra gli wulong, il Dong Ding di Taiwan e il Huang Jin Gui e il Da Hong Pao dalla Cina;
tra i bianchi, gli Snow Shan da piante antiche e selvatiche del Vietnam;
…….. potrai andare avanti all’infinito.
I gusti però sono influenzati dal mio umore e dalla stagione.



Quando entra qualcuno in negozio riesci ad individuare già che tea sceglierà?
Ormai ho una clientela di appassionati di cui conosco le preferenze. In generale le donne sono più legate ad un discordo di benessere quindi sono più orientate ad acquistare tè molto diuretici come gli wulong o ricchi di polifenoli come i verdi e i bianchi. Gli uomini, invece, sono più curiosi e si lasciano consigliare quando arrivano le novità.



Dove si trova la magia del tea?
Nella convivialità che si crea intorno ad una tazza di tè. Il tè ci predispone all’ascolto e alle confidenze.
Da un punto di vista professionale, invece, è un apprendimento senza fine. Più lo degusti e lo studi e più ti rendi conto che non basta una vita per scoprirne tutti i segreti.



I segreti per fare un buon tea a casa
1    Utilizzare una buona acqua con un basso residuo fisso e controllare la temperatura. Ad esempio, una temperatura troppo elevata può rendere molto amaro ed astringente anche un ottimo tè verde.
2    Durante i minuti di infusione, usare un timer e non dimenticare il tè andando nel frattempo a fare una doccia o le pulizie di casa! Il tè richiede attenzione, “una presenza” e non ti perdona la distrazione. Io che mi definisco una persona iperattiva, grazie al tè ho scoperto dei piccoli momenti di meditazione quotidiana.
 Ultimo, ma non per importanza, il tè va conservato bene, protetto dalla luce, da odori (in un armadietto della cucina può assorbire l’aroma del caffè o delle spezie), in un ambiente fresco o in frigo.


Tu come lo bevi?
Puro, senza aggiunte.


La differenza tra tea in bustina e nelle confezioni?
Io che bevo solo tè sfusi in foglia, voglio spezzare una lancia anche a favore dei tè in bustina.
Non è vero che i tè in bustina sono “gli scarti” della lavorazione a foglia intera. La qualità si può trovare anche nei tè in bustina, così come esistono tanti tè in foglia scadenti. Ci vuole esperienza per saperli riconoscere.
Mi sento di dare qualche consiglio a chi per praticità preferisce i tè in bustina.
Come per i tè in foglia, ricordatevi la qualità dell’acqua e la temperatura che deve essere quella corretta per il tipo di tè che state preparando. Inoltre, versare sempre l’acqua in temperatura sulla bustina e mai il contrario, cioè non immergete la bustina dentro una tazza o una teiera colma di acqua bollente.
Inoltre, fate delle infusioni più brevi rispetto ai tempi consigliati sulle confezioni. Quelli sono perfetti per le foglie intere, ma le foglie di tè spezzettate di piccola dimensione, utilizzate per confezionare le bustine, aumentano in modo esponenziale la superficie della foglia a contatto con l’acqua. Quindi tempi più brevi per evitare l’astringenza e la successiva esigenza di aggiungere zucchero, latte o limone per migliorare il sapore della vostra tazza di tè.



La più bella storia che hai vissuto o letto o visto legata al tea?
Le leggende e le storie legate al tè così come le mie esperienze personali nei paesi di produzione sono davvero infinite. Ma mi ha colpito quella del Sikkim, un piccolo stato Indiano nella regione himalayana confinante con Nepal, Tibet e Bhutan che recentemente è assurto agli onori delle cronache perché considerato un modello virtuoso per tutta la  comunità internazionale non solo quella indiana. Da 15 anni il governo ha bandito completamente l’uso dei pesticidi e questo, oltre a migliorare la salute della popolazione, ha portato un positivo sviluppo dell’economia e incremento del turismo grazie alla natura incontaminata. È uno degli hotspot della biodiversità nel mondo più rilevanti e recentemente il Parco nazionale di Khangchendzonga, dove si trova la montagna sacra Kanchenjunga, la vetta più alta in India e terza al mondo (8586mt), è stato inserito nella lista dei patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.
La storia della coltivazione del tè in questo piccolo stato indiano inizia negli anni '50 quando la Cina invase il Tibet. Il governo indiano aprì le porte ai rifugiati tibetani per stabilirsi in India. Negli anni ‘60 il governo del Sikkim progettò di coltivare il tè per garantire la sussistenza di molti locali e le persone sradicate dal Tibet. 
Ancora oggi il Dalai Lama si reca ogni anno in Sikkim per visitare le piantagioni e per esprimere la sua riconoscenza verso quel grande gesto di solidarietà e di accoglienza che è stato fatto verso i tibetani.
Quando bevo questo tè, mi immagino la bellezza incontaminata del paesaggio, il misticismo e l’ultimo re del Sikkim che deve essere stato una persona davvero illuminata.

Quali attività proponi nel tuo atelier?
I sabati sono le giornate dedicate ai corsi di degustazione per avvicinare neofiti ed appassionati alla degustazione dei tè puri o all’arte del tea & food pairing.

C'è chi usa le foglie del tè come arte divinatoria. Il tè in qualche misura parla. Tu comunichi con lui o lui, in qualche modo, comunica con te?
Non sono ancora arrivata alla lettura dei fondi del tè, ma mai dire mai!











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