Alberto Massucco. Il primo champagne non si scorda mai
Di stampo sabaudo, elegante e fermo, appassionato da sempre di champagne, Alberto Massucco inizia la sua ricerca e selezione di piccole maisons per puro piacere.
Oggi, Alberto Massucco, oltre ad essere importatore, è l’unico italiano a
possedere una propria vigna nella Champagne.
Gentiluomo
d’altri tempi, i suoi modi discreti nascondono un’indole che non ti
aspetteresti mai.
E' solo quando ti siedi a chiacchierare con lui, e allenti la gabbietta che
trattiene il tappo, che pian piano, con delicatezza, intravedi quello che potrebbe essere il suo spirito.
Guerriero,
saggio e sognatore.
Nello sguardo un inafferrabile e ironico guizzo di follia
che, se si ha la fortuna di cogliere con rapida destrezza, allora si riesce ad
entrare in diretta connessione con la sua natura.
Alberto Massucco Champagne |
Com’è iniziata questa avventura?
Dopo le prime esperienze da adolescente, nell’età
matura ho iniziato con brevi vacanze in Borgogna e Champagne.
E proprio in Champagne cominciai, prima ad
acquistare e poi ad importare champagne, da due piccoli produttori, soltanto
per me e qualche amico.
Poi, impegni di lavoro sempre più importanti,
attività associative, di rappresentanza, di pubblica amministrazione ecc... mi
resero impraticabile, per un quarto di lustro, questa piacevole distrazione.
Cinque anni fa, incontro il maestro Alberto
Lupetti, il maggior esperto italiano di champagne e fra i primi al mondo; mi si
“riaccende la lampadina”.
Ed essendomi, nel frattempo, organizzato meglio
nell’attività principale e ridotto le collaterali, ho immediatamente ripreso i
viaggi in Champagne, con lui.
Favolose visite e degustazioni alle “Grandi
Maisons” e divertentissima attività di visita e selezione di piccoli
produttori.
Questa volta, l’obiettivo è stato di far nascere
un’attività di importazione e distribuzione in Italia, appunto, di piccoli
produttori, con un prodotto eccellente e costante nel tempo. Con i produttori,
con i quali ci siamo accordati, è pure nato un gradevole rapporto di amicizia,
che facilita e rende più piacevole il rapporto commerciale.
Siccome da cosa nasce cosa, ecco la realizzazione
totale dei miei sogni: una piccola vigna di mia proprietà, uno champagne che
porterà il mio nome, la registrazione come produttore di champagne, a tutti gli
effetti.
Dovremo però aspettare il 2024 per poter degustare lo champagne Alberto Massucco nato prima dall’amicizia
e poi dalla collaborazione con Erick De Sousa, tra i più stimati produttori di questo vino.
Alberto Massucco ed Erick de Sousa |
Lo champagne non è solo IL vino, è un qualcosa che è dentro di noi; mi dice tre parole che racchiudono il senso che ha per Lei lo champagne?
“Lo champagne è la cultura della distinzione.
Non è banale privilegio, né segno di snobismo.
È
una nozione di raffinatezza e di una certa concezione della vita.”
Non sono parole mie, ma le faccio mie, poiché mi
pare sintetizzino perfettamente la “missione” del “Re dei vini”.
Alberto Massucco Champagne |
Facciamo un
gioco, immaginiamo di avere davanti la Regina
Elisabetta, Napoleone e Giulio Cesare, che champagne berrebbe in loro
compagnia e perché?
NAPOLEONE: beh, con l’imperatore Napoleone,
sicuramente e ovviamente, il “Brut Impérial della Moët & Chandon”,
champagne, per altro, decisamente sottovalutato.
GIULIO CESARE: potesse tornare, lo vorrei
incontrare a “Durocortorum”, che lui fece capitale della Gallia Belgica nel 57
a.C. Oggi, si chiama Reims ed è sede di grandi e celebri produttori di
champagne. Gli proporrei il “Cristal 2008 della Louis Roederer”, champagne
straordinario, aristocratico, degno del nostro grande condottiero.
Quando uno champagne è indimenticabile?
La bottiglia eccellente, straordinaria, è
indispensabile, chiaramente, ma non è sufficiente; per diventare
indimenticabile, occorrono pure il luogo giusto, la condivisione, la
complicità, l’atmosfera...
Alberto Massucco Champagne |
La prima
volta, di qualsiasi cosa, è un atto di coraggio.
La prima
vacanza da soli, la prima sigaretta fumata di nascosto, la prima cotta, il primo addio. Momenti indelebili che rimangono
incollati alla pelle e che, col passare del tempo, hanno il gusto delle sfumature calde tipiche dei ricordi.
Si ricorda
il suo primo champagne?
Al mitico “Caffè Roma”, di fronte al famoso
“muretto”, ordino una bottiglia di “Laurent Perrier”: ad entrambi, parve lo
champagne migliore al mondo.
La vita è fatta di tante prime volte.
Anche la tenerezza del primo Champagne non si scorda mai.
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