Terry Giacomello. Tra illusione e percezione.

#terrygiacomello
#inkiostro
#parma

Ci sono persone che anche se le sfiori solo per un attimo,
 lasciano il segno.
Non ci sono molte cose da dirsi. 
Non se ne ha bisogno.
Ci si è già detto tutto in un'altra realtà.

Esistono quei passaggi su piani paralleli dove ci si incontra, dove :"Ci sei e non ci sei". (Borges)
Ed è proprio in questa dimensione, dove non si cammina ma si fluttua, che ho incontrato, ancora una volta, Terry Giacomello. 
Ed è stato ancora più intenso.



Ha viaggiato e vissuto un po’ ovunque. 

Ha lavorato nei migliori ristoranti del mondo: El Bulli, Mugaritz, Noma, tre nomi così, giusto per capire chi abbiamo di fronte.
Parla rapidamente, sempre con un sorriso che svela un po' di timidezza.  
A volte, scivola in un'inflessione spagnola, patria putativa. 
ph maxcoro
Veloce e in continuo movimento anche quando ti è semplicemente seduto accanto.
I suoi silenzi, tutti  friulani, intensi.
Poi, ci sono quegli istanti in cui il suo sguardo si sofferma. 
Infinitesimali. 
E vorresti avere la sua capacità di vedere oltre.
Capire dove sta guardano e cosa la sua mente sta già elaborando.
Visione.
medusa
#terrygiacomello

Giacomello gioca. 
Gioca con la materia, con la cucina, con la realtà e con i suoi ospiti.
Difficile da ingabbiare in qualche definizione. 
Sarebbe riduttivo. 
Non ha punti di riferimento, ma la sua rotta è precisa.  
Marca un punto di vista molto soggettivo.
Forza e piega la realtà al proprio desiderio espressivo. 
Non “cucina” soltanto, “vibra” come il suo nuovo menu.
Stupisce, disorienta, destabilizza.
#inkiostroparma
“Illusio” dal latino ludere, giocare, scherzare. 
Terry è un illusionista. 
Incanta con gli occhi, ammalia con la tecnica, seduce con i contrasti in bocca.
Si è investito di un impegno morale verso se stesso e verso chi siede al suo tavolo: 
il mio dovere è quello di dare emozioni”.
ph #stefanoborghesi
C’è un momento in cui Terry si annulla e diventando tutt’uno  con il cosmo: quando cattura la percezione e la distorce uscendo dalla banalità.
I suoi piatti appagano la novità, l’estetica e il gusto. 
Ammutoliscono.
Ironia, gioia, divertimento, giochi di prestigio e illusioni ottiche.
Inquieto. 


Sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di ispirazioni e messaggi subliminali da tradurre.
“Mi annoio facilmente. 
Mi devo divertire e così, anche coloro che magari fanno dei chilometri per venirmi a trovare. 
Se non ci si diverte, non ha senso andare al ristorante. 
Ognuno di noi, a casa propria, mangia bene. 
Chi viene da Inkiostro, viene per vivere un’emozione.” 

#stefanoborghesi

La soddisfazione più grande?: 
”A distanza di tempo,  portarsi dentro il ricordo di quello che si è mangiato, di quello che si è provato. 
Se accade, ho raggiunto il mio obiettivo.



La consapevolezza della maturità: non essere per tutti e lasciare scivolare chi non ha punti di contatto.
Generoso e umile.
La sua cucina è: “ sofferenza, stupore ed emozione”
Terry Giacomello non cucina. 
Non trasforma. 
Non usa la materia. 
La crea.
#terrygiacomello
ph #stefanoborghesi
#inkiostro

Nota
Ci sono interviste e poi ci sono incontri.
Parlando con Terry, e della necessità condivisa di essere sempre in viaggio, non solo fisicamente ma anche e soprattutto con la mente, è riaffiorata una reminiscenza liceale (il mio prof, ne sarebbe fiero) di Schopenhauer:
La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, 
passando per l'intervallo fugace, 
e per di più illusorio, 
del piacere e della gioia.” 
Ritratto perfetto dello Chef.

sì, sono felice!



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