Andria, viaggio tra sacro e profano

Andria Chiesa S. Agostino voluta dai templari
Si dice che tutti che fuggano dalla propria città, dalle proprie terre, dalla propria patria.
In Puglia succede qualcosa di strano.
Un’inversione di tendenza.
In Puglia ci si ritorna.

Nel mio viaggio nella terra più antica d’Europa, ho incontrato tante storie di persone che, andate via per cercare fortuna, lavoro e realizzazione in ogni dove, alla fine sono tornati nella loro terra, dove hanno trovato quello che cercavano fuori, con qualche valore aggiunto inestimabile in più: il sorriso, la serenità ed una qualità della vita decisamente migliori.
Il richiamo delle radici, il richiamo di quel cielo blu, della pietra bianca e del vento, è più forte di qualsiasi cosa.
Cantina #vignuolo Valeria e Sebastiano
Valeria Sulprizio e Sebastiano Spagnoletti, studi e lavoro a Milano, dove vivono per qualche anno, poi un giorno scatta qualcosa e: ”sai che c’è?”,  quella che era una passione diventa un lavoro.
E così i due millennials, tre anni fa, si trasferiscono ad Andria, terra d’origine di Sebastiano, dove lui diventa il responsabile commerciale della cantina Vignuolo, affiancato da Valeria che quest’anno ha iniziato anche la sua avventura con il  marchio di olio le Quattro contrade.
#quattrocontrade
200 ettari vitati, 40 soci , la Cantina Vignuolo è in trasformazione, complice l’intraprendenza ed il vento di cambiamento di Sebastiano e Valentina che hanno obiettivi precisi.
Dal 1970, il Castel del Monte è una DOC, oggi è sostenuta da una progressiva e vincente conversione al biologico certificato.
Andria #vignuolo
“Tarallucci e vino” non è una frase a caso, è una regola di vita.
Pare proprio che l’anima ed il corpo di questa terra non si possano dividere e così, il bianco Castel del Monte Doc, il rosato Castel del Monte ed il Maniero rosso Castel del Monte, riserva del 2013, trovano la loro migliore armonia con i "veri" taralli del panificio Imbriani, fatti semplicemente con vino bianco, olio e farina; il “calzone” tipico di Andria cucinato con gli sponsali ( una specie di cipollotto, mi perdonino i puristi, ma giusto per dare l’idea), uvetta, acciughe, olive nere; nodini di latte vaccino, stracciatella ed il canestrato, un formaggio di latte vaccino e di pecora del Caseificio Acri; capocollo di Foggia e un’incursione in lucania, terra d’origine di Valeria, con la salsiccia dolce.
Capocollo, calzone, stracciatella, mozzarelle e vini Vignuolo
Pane casereccio da lievito madre e olio extra vergine "Le quattro contrade" ricavato dalla coratina, una delle tre cultivar principali della Puglia. Le altre due sono la peranzana e l'ogliarola.

#casteldelmonte
Vino, olio, Vale, Sebastiano, un territorio ed una città che pulsa, che spinge verso la riconquista di quello splendore che la riporta a Federico II.
Un amore ed un rispetto reciproco tra Andria, i suoi abitanti e Federico.
Fidelis Andria, la città fedele al suo imperatore.
Andria Porta Sant'Andrea con l'ffige Fidelis Andria










Veniamo al gossip del tempo.
Papa Gregorio IX da sempre è un acerrimo nemico di Federico II.  
Approfittando della partenza per la sesta crociata dell’imperatore, il Papa, sostenuto dai templari, pianifica l’assassinio di Federico II, che ben informato scampò all’attentato.
Questo non fece desistere il Papa e la sua volontà di distruggere l’impero dello Svevo.
Venne così diffusa dalla Santa Sede, la falsa notizia della morte di Federico II e per questo motivo, le città vennero sollevate dal peso imperiale.
Andria Porta Sant'Andrea
Se abbiamo la presunzione  di aver inventato le fake news, prendiamo coscienza del fatto che in confronto a Papa Gregorio IX,  siamo dei principianti.
Ritornando in patria, scampando all'attentato, molte città non riconobbero più l'autorità di Federico,  tranne Andria, che gli rimase sempre fedele.
Un grande onore venne concesso da Federico alla città tanto che, fece scolpire sulla normanna porta di Sant'Andrea la celebre frase: 
«Andria fidelis, nostri affixa medullis; absit, quod Federicus sit tui muneris iners, Andria, vale, felix omnisque gravaminos expers.».
Un legame particolare unisce questa città a Federico.
Nella cripta della cattedrale sono sepolte la seconda e la terza moglie: la giovane sedicenne Jolanda di Brienne, (mai amata da Federico e tradita con la cucina la prima notte di nozze), regina di Gerusalemme, che morì qualche giorno dopo aver dato alla luce Corradino e Isabella d’Inghilterra. 
La Sacra Spina
Ma nella bellissima cattedrale di Andria, c’è qualcosa di immensamente grande.
In questa cattedrale avviene un qualcosa di talmente trascendentale che credenti o meno ci si inchina al quel mistero che è la fede.
In una cappella a lato dell'altare, protetta da un prezioso cancello in ferro battuto, una teca in vetro con al suo interno la Spina.
La Sacra Spina miracolosa di Andria.
Coinvolgente, emozionate ed intensa la possibilità di vede oltre la grata la reliquia che Beatrice d'Angiò portò come dote nel 1308.
La Sacra Spina
La Sacra Spina della corona del Cristo che prima nel 2005 e successivamente nel 2016, compì il miracolo.
Una spina lignea di 8 cm che riprese linfa, gemmando.
Si presuppone che il prossimo miracolo avverrà nel 2157 quando il giorno dell'annunciazione coinciderà nuovamente con il giorno della morte di Gesù Cristo.
I brividi corrono lungo la schiena, un racconto ricco di patos coinvolge, tocca e segna.
Scuote l'anima ed un altro piccolo miracolo avviene ogni qualvolta ci si inginocchia a pregare.


Vicoli di Andria

Comune di Andria

Battistero Cattedrale
                   
            Chiesa di S.Andrea


 


Degustazione #vignuolo


                                 

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