Al Castello di Sillavengo

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Si dice che l’unione fa la forza e qui di forza ce n’è, e molta.
Lei è Sabrina: bionda, vulcanica, veloce, pronta, il sorriso franco e senza fronzoli delle donne del nord; lui è Antonio: placido, agonista, determinato, lo spirito partenopeo si incarna nei suoi gesti eleganti.
Insieme sono l’anima, l’energia e l’accoglienza dell’hotel Al Castello di Sillavengo a pochi chilometri da Vicolungo in provincia di Novara.


Nel cuore del novarese, dove le risaie si perdono a vista d’occhio, dove gli specchi d’acqua quadrati rendono questo panorama unico nel suo genere e dove piccoli borghi rimandano ad un passato ricco di storia, non solo locale, ma dal respiro più ampio, entro dentro ad una dimensione da fiaba.
Non so perché, ma appena comincio a girare tra le stanze del country resort, mi sembra di sentire  rumori di zoccoli di cavallo sul selciato, lo sfregarsi delle lame delle spade in duello e penso subito alla storia d’amore tra  Ginevra e  Lancillotto.

Il castello, in realtà è una villa padronale, che nel corso della sua storia, dai locali, viene definito tale, e così è rimasto. Senz’altro ad indurre a chiamarlo "castello" è la facciata lungo il fronte della villa nello stile dei bastioni di un castello, completo di torrette centrali e grandi principali porte d'ingresso con torri angolari.
Costruita tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, in origine di proprietà della famiglia Caccia, nominata feudataria di Sillavengo dal duca di Milano, Gian Galeazzo Sforza, nel 1483. Dopo il diciannovesimo secolo, la villa padronale è passata nelle mani della famiglia Gorini.


Le stanze, recentemente ristrutturate, sono affrescate e dotate di ogni comfort,  la cura del dettaglio è ricercata come l’utilizzo delle stoffe di tappezzeria provenienti da aziende che rendono lustro al made in Italy.
km zero

Un verde brillante circonda la piscina dove si trova anche una grotta per fare una sauna ed un bagno turco, massaggi e per i più impavidi c’è anche la palestra.
Si respira aria semplice ma raffinata e girare nell’orto e mangiarsi i pomodorini che sanno di sole e luce, è impagabile.

la grotta
Un enorme porticato arredato con gusto affaccia sul prato, all’interno la Sala Grande, detta “Sala delle Colonne” era anticamente la scuderia del Castello. Caratterizzata da file di colonne di Serizzo che sorreggono un soffitto a volte in mattoni a vista, oggi ospita matrimoni, eventi e cerimonie.
Saloni affrescati, il grande camino e adiacente alla sala ricevimento, un grazioso  spazio dove si racconta il territorio attraverso i suoi prodotti. Sembra quasi una piccola bottega di paese dove si trovano: vino, farine, conserve e ovviamente il riso, quellobuono quello naturale.

la bottega
C’è tanta tradizione, fantasia e ricerca in ogni piatto del ristorante Q33, aperto tutto l’anno, che ospita anche i clienti esterni  con due tipi di menu, Gourmet: da martedì a domenica sera, sabato e domenica a pranzo e Bistrot: da martedì a domenica a pranzo e a cena.


Al castello  è indubbiamente una location perfetta per il giorno più bello, ed il fatto che ultimamente continui a vivere esperienze da sogno in luoghi suggestivi come questo, comincia a preoccuparmi. 
Che siano segnali inequivocabili?
Intanto che aspetto che mi arrivi la risposta giusta, vado a rinfrescarmi le idee, tuffandomi in piscina.





























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