La Montemarzina una famiglia e poi un'azienda



All'inizio del secolo tra Montemarzino, Volpedo e Monleale, nei colli tortonesi, alcuni coltivatori iniziarono a sostituire le piante di gelso con quelle da frutta. I tempi e le esigenze di una società in cammino erano cambiate, ci si doveva adeguare ai tempi anche in campagna.
Alcuni di questi intuirono che le loro pesche, potevano essere non solo un semplice frutto, ma una vera e propria ricchezza. Una bandiera, qualcosa che li contraddistingueva e li rendeva unici e speciali. E poi ci furono alcuni, in barba ai più incravattati comunicatori, agli illusionisti del marketing moderno, che intuirono che le pesche potevano essere un "brand".
Tra questi c'era "il Moro" dell'azienda La Montemarzina.
Prima di tutto una famiglia e poi un'azienda che ancora oggi, cura queste terre.


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      Ne parliamo con Marco Ravazzano, ultima generazione di quella che ha ereditato carattere, passione e brio da quei nonni che hanno in qualche modo riscritto il destino di un territorio.
       
       Come nasce la tua azienda?
La nostra azienda agricola nasce più di 40 anni fa, con il mio bisnonno, che tutti chiamavano “il Moro”. Insieme a lui e a molti altri agricoltori della zona, è nato il marchio della “Pesca di Volpedo”, eccellenza del nostro Territorio. Negli anni l’azienda agricola è passata da generazione in generazione fino ad arrivare a Fausto, agricolo vero e appassionato del suo lavoro insieme all’aiuto della nostra roccia, la nonna Rosi . Da 6 anni ormai, abbiamo realizzato un piccolo laboratorio artigianale in cui trasformiamo la nostra frutta in sciroppate e confetture extra, che nascono grazie ad Alessandra  e a Patrizia . L’ultima generazione è rappresentata da Marco e dalla piccola Giulia e artefice dei disegni sulle nostre etichette. Ad oggi la nostra coltivazione si estende su circa 10 ettari e comprende pesche, albicocche, prugne, ciliegie, pere, fragole e anche qualche lampone / mora.



·        Qual è il valore aggiunto che racconta La Montemarzina?
Siamo una Famiglia prima che un’azienda. Famiglia con la “F” maiuscola, perché lavoriamo e cresciamo insieme, unendo le nostre passioni e i nostri sforzi. 
Utilizziamo unicamente la frutta che con fatica e dedizione coltiviamo sulle nostre colline, mettendo impegno e attenzione ad ogni raccolta. 
Curiamo la pianta così come il frutto, avvicinandoci quanto più possibile ad un’agricoltura integrata, nel rispetto della natura.



·        Regalaci una cartolina di questo territorio
La nostra Storia e la nostra Azienda si sviluppano sulle colline del basso Piemonte, tra la Val Grue e la Val Curone, precisamente nel piccolo paese di Montemarzino, da cui il nome della nostra realtà, “La Montemarzina”.
Il nostro Territorio è un qualcosa di favoloso, variopinto per le sue immense sfumature che vanno dalla storia allo sport, dalla tradizione alla contemporaneità dei giorni nostri, dove è ancora possibile trovare i sapori di una volta. Amiamo la nostra Terra perché è qui che siamo nati, cresciuti ed è essa che cerchiamo di curare ogni giorno. Il lavoro dell’agricoltore è di curare la Terra.


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       Chi sono gli altri componenti dell’Azienda
Nasce tutto con il mio Bisnonno Orazio, detto da tutti “il Moro”. L’azienda agricola passa poi nelle mani di mia nonna Rosi e di mio nonno Nino, sempre aiutati da mio zio Fausto, Quest’ultimo decide di prendere in mano l’azienda e di farla crescere, coltivando più varietà di pesche e albicocche, aggiungendo anche nuove colture come le ciliegie, le susine, le pere, i lamponi e altro. Il laboratorio è gestito da mia zia Alessandra e da mia mamma Patrizia. Io e la piccola Giulia, siamo l’ultima generazione della famiglia. Io cerco di occuparmi di vari aspetti dell’azienda e Giulia invece è l’artefice delle nostre etichette.


      

·        Dentro ad un vasetto la frutta, una famiglia e i colli tortonesi
Curiamo il nostro Territorio e coltiviamo frutta, principalmente varie varietà di Pesche di Volpedo e di albicocche, insieme a pere, susine/prugne, ciliegie, fragole, lamponi e verdure in quantità ridotte (io dico da orto) come peperoni, cipolle, zucche e pomodori. Nella loro stagione vendiamo anche frutta / verdura appena raccolta.
Creiamo frutta sciroppata e confetture, dove la parola d’ordine è semplicità.
Le sciroppate vengono create unendo alla frutta (raccolta il giorno stesso della lavorazione) uno sciroppo composta da acqua, zucchero e un po’ di succo di limone, nulla di più. Tutta la frutta viene tagliata a mano e con cura e attenzione è posta nei vasi. Le confetture seguono la stessa procedura delle sciroppate, ma per queste utilizziamo frutta più matura, zucchero e un po’ di succo di limone.
La cura in ogni vaso nasce dall’attenzione per la materia prima (esempio: per le pesche sciroppate utilizziamo solo le varietà di pesche che trovano la loro maturazione da metà luglio a fine agosto – in ogni vaso di pesche viene tenuto un unico nocciolo in vaso al vaso per conferire allo sciroppo un gusto unico. 




Non ci sono segreti, ma passione. Nella frutta sciroppata, è la frutta a conferire gusto allo sciroppo e non viceversa. La frutta come fosse appena raccolta 365 giorni l’anno.
Negli anni abbiamo prodotto sciroppate con tutta la nostra frutta e con le confetture invece abbiamo provato abbinamenti più fantasiosi come per la confettura di Albicocca e Lavanda, la confettura di Pesca e Caffè, o le nostre piccole “Marmellose” ,ideali per i formaggi, come la composta di cipolla rossa, susine e aceto balsamico o la confettura di Pesca con pistilli di Zafferano dell’azienda agricola Zafferano Montebore. 




Insieme ad esse, abbiamo prodotto anche una linea di vasi che uniscono alla frutta un delicato sapore di vino insieme all’azienda agricola Pomodolce di Davico Alessandro, che ha la sua azienda sempre a Montemarzino. Così abbiamo creato la “Derthonina” (confettura di Pesca con vino Derthona Timorasso) e la “Fragolotta” (confettura di Fragola con vino Monleale Barbera) oltre alle sciroppate di Pesche al Derthona e Pere al Monleale.
La nostra produzione varia di anno in anno, seguendo lo svolgimento del clima durante l’anno. Se un frutto non riesce ad esserci, il suo vaso non viene prodotto.



·        Hai la regina d’Inghilterra davanti, cosa le faresti assaggiare e perché?
Bella domanda, insomma con la regina d’Inghilterra non bisogna scherzare. Io andrei su una Pesca Sciroppata, per farle sentire il gusto della frutta come appena raccolta insieme alla consistenza e alla croccantezza della stessa anche se sciroppate. Invece al principe Filippo, che lo vedo sempre un po’ giù di corda, farei provare una confettura di Fragola e Lampone, l’ideale per darsi la carica. 


                                          


                                          
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