Il labirinto della Masone

Labirinto della Masone Ph:Yann Monel
Perdersi per ritrovarsi o perdersi affinché qualcuno ci venga a cercare?
Non saprei.
Sono sempre stata affascinata dal labirinto e dal suo significato simbolico.
Un groviglio di direzioni.
Un'entrata ed un'uscita.
Una difronte all'altra.
In mezzo, tutto ciò che è razionale e irrazionale, il divino e l'uomo, il bene e il male, la paura e il coraggio, l'istinto e il metodo.
Quadrato, circolare o nelle sue altre forme geometriche; come ornamento o come percorso di redenzione, da sempre, ci si muove al suo interno. Per uscirne.
Metafora della vita e della condizione umana.
Il disorientamento, l'inganno, lo scherzo e il mistero attraggono nel suo ventre sin dalla notte dei tempi.

Sono entrata nel labirinto più grande del mondo.Sono stata ingoiata da più di 200.000 bambù di venti specie differenti.
Mi sono persa.
Mi sono trovata. (Forse. Ma non era necessario.)
Ho seguito il senso dell'orientamento.
Ho lascito che mi guidasse l'istinto.
Ho alzato gli occhi. L'abbraccio di quel verde fitto occultava il blu.
Mi sono lasciata cadere nelle trappole e ho inforcato vie che mi portavano ad alti muri di verde.
Mi sono fermata e ho ripreso la ricerca.
Sentivo le voci, le risate e l'allegria di chi, come me, cercava una via d'uscita.
Le ho seguite e le ho abbandonate.
Mi sono seduta in luminosi vicoli ciechi e ho trovato conforto.


Ho attraversato il labirinto, e nel suo cuore ho trovato una cappella a forma di piramide e una grande piazza quadrata.
Nel suo centro, inspiegabilmente ho sentito ampliarsi il respiro e mi sono sentita leggera.
Il labirinto più grande del mondo è a Fontanellato, vicino a Parma.


Il labirinto della Masone apre le sue porte nel 2015 da un'idea di Franco Maria Ricci.Non solo l'editore, ma anche il collezionista, il bibliofilo, il grafico e il designer.
FMR erano per me solo le semplici cifre in oro su nero dei suoi libri.
A Fontanellato ho scoperto la sua vastità e  il suo turbare.
Bellezza.
Una- sola - semplice - parola.
Un mantra che ha spinto en avant Franco Maria Ricci per tutta la vita.
"...è il saper cogliere la bellezza dove altri ancora non la vedono..." lo spirito che giuda Ricci a raccogliere oltre 5000 opere tra sculture, pitture ed oggetti d'arte ospitate nel museo.



"Il suo collezionismo eclettico, sconfinato, alieno da pregiudizi. 
Dimostrazione di una necessità esistenziale  di una bellezza come emanazione del pensiero in una vita inimitabile. Ogni oggetto, così mirabilmente uniti dalla cornice affascinante dell'edificio, è come una persona in un dialogo che non può finire. 
Perché, anche nel silenzio, queste opere parlano e parleranno sempre di Franco Maria Ricci" Vittorio Sgarbi


Se la sensazione immediata di chi entra in un labirinto è quella di trovare una via d'uscita, da Fontanellato ci si stacca a fatica.

Il fluttuante effimero che attrae e radica.

                                       

                                     

                                     




   





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