Quanto basta


Quanto basta è una giusta misura. 
Due Punto Zero è la giusta cifra di Quanto basta 
Quanto Basta Due Punto Zero è la giusta misura per farti venire la voglia di fare un giro a Salò.
Qb Due Punto Zero è quel desiderio di tepore che avverti solo sedendoti al tavolo guardando il Lago di Garda.
Quanto basta è la giusta misura per degustare un calice di vino del territorio vivendo dentro ad una cartolina. 
Quanto basta è la giusta misura per assaporare i migliori prodotti del Garda in un piatto che è lo specchio della ricchezza che lo circonda.
#QBduepuntozero #salò
Il calibro che misura la “giusta misura” di quello che è Qb, è uno strumento difficile da trovare in commercio, non lo trovi nelle botteghe specializzate e neanche in qualche mercatino. 
Lo devi far fare su misura, lo devi cesellare pian piano, lo devi portare circa dieci anni dal tornitore, per modellarlo in modo tale che risulti duttile, equilibrato, funzionale ed essenziale.
Il misura Qb è raro, perché è rara la lega di cui è fatto.
Questa lega è composta da due metalli nobili: Irene Agliardi  ed Alberto Bertani.
Irene Agliardi ed Alberto Bertani
Una lega solida ed inossidabile che li lega da dieci anni, sia nella vita che professionalmente.
Decidono che per essere felici e viversi, fosse necessario trovare un Quanto basta. 
Aprono il loro ristorante a Salò, proprio affacciato sul lago, lei in sala e lui in cucina. 
Complementari ma indipendenti , il giorno e la notte,  affabilità e timidezza, tradizione ed innovazione, anima e corpo, tutto Quanto basta.
Terrina di foie gras, nocciole, gambero rosso, pan brioche e gelatina arancia e zenzero
“All’inizio della nostra storia, non avevamo tempo per stare insieme. Per chi non è del mestiere è difficile da comprendere, ma il tempo che dedichi al resto della tua vita è sempre un ritaglio. Ci è capitata l’occasione e così, abbiamo aperto il Qb e quest’anno festeggiamo i dieci anni. Ho trovato il mio Quanto basta e sono felice.” Mi racconta Irene che da brava “socia”  fa i conti non solo in azienda ma anche a casa ed aggiunge sottovoce:”Vorrei che osasse di più e che credesse più in se stesso.”
Ma lo chef Bertani, sa benissimo dove andare e dove vuole arrivare.


Si dice che ognuno di noi quando nasce, entra nel mondo con una vocazione. Tutti noi  abbiamo un “daimon” che ci parla e ci guida, a noi la capacità di ascoltarlo ed assecondarlo per renderci la vita il più coerente e felice possibile.
Il daimon che viene assegnato a ciascun anima, altro non è che la personificazione del suo destino.
E su questo argomento, per quanto mi riguarda,  credo che alla distribuzione delle anime, quando il mio daimon vide scorrere sull’elenco il mio nome,  si sia andato a fare una bella birretta conscio che non ci sarebbe stata  alcuna speranza  nel darmi una direzione, sarebbe stata un'inutile perdita di tempo. Poveraccio ,che vita grama che fa.
Quello dello chef Alberto Bertani invece, era già bello concreto e deciso. 
Lui da grande avrebbe fatto il cuoco. 
Così, a 10 anni, spinto da un qualcosa di superiore e misterioso viene portato in una cucina, da dove non ne è più uscito. 
Crema di Cime di rapa, acciughe del Cantabrico,
mozzarella di bufala e crumble ai pomodori secchi

Quello era il suo luogo, e lì ancora lo troviamo felice e realizzato. 
Una vocazione che non ha lasciato nulla di intentato. 
Il messaggio è stato recepito forte e chiaro, seguito, assecondato e tradotto nella saggezza dei suoi menu.

Mi sono sempre chiesta quanto fosse questo Qb. 
Un po’come dire:”ad occhio, ed un goccio”. Sono quelle espressioni che non hanno nulla di scientifico, in realtà, hanno un valore, una precisione, un’importanza decisiva. Se vai oltre quel Qb perdi di equilibrio, se quel goccio supera la lacrima o quello “zic”, eh, tutto si può compromettere. 
Se manchi, superi, sbagli o perdi l’attimo, tutto prende un altro corso.
Coregone dorato, sedano rapa e peperone crusco
“Quanto basta, è quello che ti serve per essere felice. Quando tutto va bene. Un po’ come in cucina: il giusto. L’armonia dei sapori, la ricerca delle materie, la sperimentazione fino a trovare la formula corretta. Ci sono poi ingredienti che fanno la differenza. Con Irene ci completiamo, è la mia più grande alleata e senza dubbio la mia più esigente cliente. Litighiamo, mi bacchetta sempre, mi sprona ed ammorbidisce un po’ il mio carattere da orso.” Sorride lo chef.


Quanto basta è l’anima di Aberto Bertani, non invasivo ma presente, silenzioso ma fragoroso quando si esprime con i suoi piatti, composto ma divertente ed ironico, concreto senza sacrificare sogni ed ambizioni. 
"Sono entrato in cucina da ragazzino e dopo l’alberghiero, ho fatto subito il cuoco. Da quel giorno, non ho tolto mai la mia giacca. Mi aggiorno di continuo, sempre alla ricerca di quel Qb che ritrovo poi nei miei clienti, quelli nuovi e soprattutto di quelli che ritornano, che mi chiedono le ricette, di quelli che riescono a cogliere la mia evoluzione, che mi hanno seguito e visto crescere.”
Ravioli di zucca burro e salvia, fonduta al Bagoss e croccante agli amaretti
Il Bertani è limpido come la sua cucina. 
È fatto di quella pasta buona, genuina. Non inganna.
Nei suoi piatti sì, c’è la passione, la cura, la ricerca e tutto quello che lo accomuna ai suoi colleghi. L’intensità, quella, è data dalla sua storia con Irene, da un progetto che è supportato da un’intera famiglia e si estende ad una squadra affiatata, presente e coinvolta in cucina ed in sala.
 Cremoso alla vaniglia, caffe, cetriolo e Gin 
Le acque del lago in superficie sono calme.
Sotto, forti correnti che generano vita. 
Bertani e la sua cucina sono come il Garda. 
Lui: calmo, silenzioso, placido; la sua cucina: profonda, intensa, inarrestabile.”
#Qbduepuntozero
Non è necessario essere parchi, non è necessario essere eccessivi, è la giusta misura che fa la differenza. Quanto basta.


Se volete sapere quanto basta per essere felici, vi consiglio di fare un salto a Salò e poi, se siete fortunati come me, rischiate pure di fidanzarvi con Horus.
Fidanzamento ufficiale


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