Il triangolo della Baraggia

Ph Donatello Lorenzo dalla pagina  FB Riso di Baraggia biellese e vercellese DOP

Tra Biella, Novara e Vercelli c’è un luogo dalla forte energia.
La Baraggia.
Un luogo eroico, di confino e di conflitti. 
Di contaminazioni  paesaggistiche, architettoniche, di culture e cultura, di popolazioni nomadi e stanziali, di agricoltura e allevamento. 
Riso di Baraggia
In questa riserva naturale, infinite distese pianeggianti e rassicuranti vengono interrotte bruscamente da boschi che non si è riuscito a domare nel tempo. 
Ai piedi delle montagne l’opera di ingenio di un uomo affamato e arrabbiato,  provato dai cambiamenti, dalle guerre, dalle invasioni  e dalle lotte, che “scavallando” i secoli e le epoche, ne ha tratteggiato la sua identità.   
Ph Donatello Lorenzo dalla pagina  FB Riso di Baraggia biellese e vercellese DOP
Tra Biella e Vercelli, in questa zona pionieristica, nasce il riso di Baraggia.
In una zona estrema, dove la direzione dell'acqua sfida le logiche della coltivazione tradizionale, un paesaggio mai uguale, imprime caratteristiche sostanziali alla sua Dop.
Dighe che raccolgono le acque fredde delle Alpi, canali, rogge, in un gioco preciso di equilibrio di livelli e dislivelli  per portare, nella zona più a nord del nostro Paese, questo cereale, oggi segno distintivo di eccellenza e di sfide vinte.
Rive rosse, invasi che trattengono l'acqua piovana per restituirla alle risaie

Qui le risaie non sono estese come siamo abituati a vedere, gli appezzamenti sono ridotti perché devono ubbidire alla terra e seguirne la sua conformazione, per ricevere quelle acque che, grazie alla loro bassa temperatura, restituiscono spighe con pochi chicchi ma, proprio grazie a questo, dalle sostanze nutritive concentrate, che permettono di tenere meglio e più a lungo la cottura in cucina.

Ph Donatello Lorenzo dalla pagina  FB Riso di Baraggia biellese e vercellese DOP
Il “Baraggia” è un riso eroico, testardo, determinato.
 Una DOP che racchiude in un chicco dal profumo di fieno e di raggi di sole,  la sostanza di chi ha domato una terra estrema, dura, che non concede molto, anzi.
La Baraggia ed il suo riso vibrano di un’energia che percepisci ma che non riesci ad afferrare.

Ph Donatello Lorenzo dalla pagina  FB Riso di Baraggia biellese e vercellese DOP
Selvaggio e indomabile, mansueto solo se mantecato, è  un riso che lotta, che lavora che non si ferma, in continua tensione tra la natura che lo ospita e l’uomo che lo coltiva.
Un riso antropomorfo nel quale mi ci ritrovo.

Ph Donatello Lorenzo dalla pagina  FB Riso di Baraggia biellese e vercellese DOP
Grazie  a ValentinaMasotti e  Massimo Biloni sommelier del riso ed autori del  testo: “Il libro del riso italiano”; al Prof. Gabriele Ardizio che mi ha accompagnato in una zona del Piemonte che ho sempre solo attraversato ma non ho mai esplorato ed al Consorzio del Riso di Baraggia Biellese e Vercellese per l’ospitalità.

Valentina Masotti e Massimo Biloni
Sogno ancora il risotto alla lavanda della Locanda del Gallostorto di Masserano, un borgo medievale suggestivo che merita di essere visitato.





Degustazione del riso







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