MOVIMENTO GENTE DI LAGO. Il progetto. Il manifesto

A voi il Manifesto gente di Lago, scritto per lo chef Marco Sacco


 

C'è gente di mare e c'è gente di lago. Anche  la gente di lago ha le sue storie da raccontare. 
Portavoce di questa gente, di queste tradizioni, di questa vita è Marco Sacco, lo chef di acqua dolce.
Sacco tiene a battesimo la sua nuova avventura raccontandola in tre serate; nei suoi occhi, l’entusiasmo e l’energia di quella che è una vera e propria “missione” .
”Con questo nuovo progetto, darò semplicemente voce a ciò che abbiamo, che abbiamo sempre avuto, ma che è stato dimenticato. La ricchezza delle acque interne è immensa, un patrimonio inestimabile. Ognuno di noi dovrebbe condividere, partecipare e sostenere, attraverso la propria esperienza, questo movimento come  genesi della nostra esistenza. ”
Un rapporto particolare quello di Sacco col suo lago: l’ha vissuto, ne è fuggito, è ritornato; il lago gli ha strappato tre vite ma, nonostante tutto, lui gliene vuole restituire molte di più.
“Non guardo a quello che mi è stato tolto, ma solo a quello che ho ricevuto; per me, oggi, i tempi sono maturi per mantenere fede ad una promessa che feci tanti anni fa. Restituire e ringraziare così il mio lago che, sarà piccolo, ma è tutto il mio universo”.
Le acque del lago per Marco Sacco sono un liquido amniotico: ”Ti tengono a battesimo, ti crescono, ti cullano e ti proteggono. Il lago mi ha fatto soffrire, dannare, gioire. Da questo luogo più volte me ne sono andato ma alla fine sono sempre tornato; quando hai le sue acque che scorrono nelle vene, ovunque tu possa andare, comunque e sempre lui ti richiama a sé.”

“Movimento gente di lago”  ha come obiettivo fare “scuola”. Costruire un pensiero, un vero e proprio manifesto, una filosofia di vita, risvegliare le coscienze, renderci più  responsabili nel nostro quotidiano, essere consapevoli di noi stessi e dell’ambiente in cui viviamo, approcciarci alle nostre acque interne con coscienza ed “educazione.” Laura Gobbi, esperta di marketing territoriale e responsabile del progetto che traduce il pensiero di Sacco e ne racconta la sua genesi: “Movimento” come le onde del lago, ritmiche,  armoniche che attendono il vento per gonfiarsi, di indole quieta e placida in superficie ma con correnti forti che trascinano, ribollono, si agitano in profondità ; “gente di lago”, perché è la gente che dà voce alla sua natura, malinconica per coloro che lo vedono con un occhio distratto, in realtà profonda e piena di vita come quella lacustre. Fare cultura, parlare con, di e per il territorio, ridare dignità ad un intero sistema che per anni ha vissuto nell’oblio ed è stato fagocitato dal mondo di mare.”
Con questo progetto si vuole parlare di rispetto, di coscienza, di impegno civile: ”Sono sicuro che non sarà facile, in gioco non c’è il punto di cottura di una trota, qui c’è qualcosa di più importante: aprire la mente delle persone, accompagnare il loro sguardo verso un altro orizzonte, rieducare il palato a sapori che erano già presenti nella nostra tradizione. Ci vorrà tempo, ne ho coscienza, ma il movimento, come la pesca, per sua natura è speranza, come quella dei pescatori, loro gettano l’esca e sperano che il pesce abbocchi.”
Conosciamo già Marco Sacco attraverso i suoi piatti, per l’impegno etico con le tante associazioni tra cui “Ambasciatori del gusto”, “Chic” e “Le Soste, per i suoi innumerevoli successi nel mondo, ed ora lo vedremo mettersi in gioco con un qualcosa che va oltre il suo ruolo di chef: l’essere uomo, “uomo di acqua dolce”.
La gente di lago è speciale, traduce nel suo essere l’ambiente in cui vive ed in questo Marco Sacco è uno dei suoi rappresentanti per eccellenza.
Piccolo e grande allo stesso tempo, Marco ed il suo Piccolo Lago, il lago di Mergozzo, sono così. Silenzioso, discreto, mite, non sfacciato; come le insenature del suo lago nasconde flessibilità, leggerezza, velocità e mondi sommersi. Tranquillo in superficie ma pieno di correnti che spingono in profondità. Lui, come le sue acque, aspetta il vento giusto per gonfiare le vele delle sue tavole e tirare fuori il vero carattere, la sua essenza.
L’obiettivo di Sacco è andare oltre le tre serate che rappresentano il punto di partenza, l’anno zero per quello che il Movimento vuole essere: far sentire nel tempo la voce delle acque dolci. Far conoscere il lago.
“Vent’ anni fa ho avuto una forte crisi d’identità, non ero soddisfatto né di me stesso né del mio lavoro, non mi riconoscevo in quello che facevo.  Il pesce di mare era entrato prepotentemente sulle tavole di tutti i ristoranti, anche in quelli dove il mare non c’era; era una questione di moda, di tendenza, di praticità. Se proponevi una trota ti chiedevano un fritto misto. Pian piano un’intera filiera è andata a sparire, un’intera identità cancellata. Seguivo la corrente ma, in realtà, non sapevo più chi fossi. Un giorno ho strappato quel menu, sentivo che dovevo andare “contro” quella corrente per ritrovarmi. Ho riscritto me stesso nel menu, ho riportato la trota nei miei piatti e sono arrivate le stelle. Avevo ritrovato Marco nelle mie radici.”
Il Movimento nasce al Piccolo Lago ma guarda lontano; il desiderio di Sacco è quello di poter portare il suo lago a parlare con altri mondi per guardarsi e si confrontarsi; essere il punto di riferimento per chi ama il lago, per chi ne è legato a doppia mandata in un rapporto di odio e amore, per chi non ne può fare a meno e per chi vuole conoscerlo.
Figure principali del Movimento sono i cuochi, coloro che trasformano la vita delle acque dolci in “nutrimento”, ed i pescatori, i filosofi del movimento, i personaggi principali, quelli che leggono il tempo, parano con le reti, fischiano con i mulinelli, quelli che nelle loro mani tagliate tengono i pesci che pescano.
Si userà concettualmente l’antico strumento di lavoro  dei pescatori, si andrà a “fare rete”  attraverso i diversi  saperi, mondi e professionalità; si tesse quella rete che verrà gettata in un mondo virtuale e che tirata su, sarà ricca di emozioni, esperienze, risultati e nuovi stimoli da perseguire.
Insegnare alla gente a conoscere, apprezzare e raccontare un territorio, renderla fiera di fare parte di questo ecosistema,  ristabilire il giusto equilibrio, non solo tra uomo e natura ma tra l’uomo e la consapevolezza di essere parte di ambiente da tutelare.
Cultura, tradizioni ed innovazione, lo sguardo del passato in cammino verso il futuro, utilizzare le nuove tecnologie, la scienza, le tecniche per vivere e trasmettere responsabilmente un messaggio preciso: le acque dolci sono un mondo immenso. Il lago è un libro di avventure che deve essere scritto da chi il lago lo vive e deve essere letto da chi ha a cuore il proprio futuro.
Laura Gobbi
Project Manager
Movimento Gente di Lago





Laura Gobbi, project manager e direttore artistico di eventi culturali e di promozione del territorio in Italia e all’estero. Curatrice di mostre d’arte e firma dei format: “Di Gavi in Gavi”, “Gavi light box”, “Nel Cortile”, “Monferrando” e “Vino al Vino”. Autrice, giornalista, speaker radiofonica e socialite pr. Si occupa di marketing esperienziale e comunicazione strategica con un’attenzione particolare negli ultimi anni allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio, dedicandosi in modo trasversale alla relazione delicata tra questo ed i suoi prodotti, la cultura e la loro comunicazione. lauragobbi.lg@gmail.com

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